Si dice lenzuoli o lenzuola?

Che si parli di lenzuola matrimoniali o di lenzuola singola, il dubbio è unico: il plurale del sostantivo "lenzuolo" è i lenzuoli oppure le lenzuola? La risposta giusta è che entrambe le forme esistono e sono corrette! Per capire quindi quale delle due usare, bisogna andare più a fondo.

 

I plurali doppi: lo strano caso delle lenzuola

 

Alcuni nomi comuni, in italiano, presentano più di una forma plurale, come “muro” (le mura di una città, ma i muri di una casa), “ciglio” (le ciglia di un occhio, ma i cigli della strada), “braccio” (le braccia di un uomo, ma i bracci meccanici), e via dicendo. Viene da chiedersi, dunque, come mai anche “lenzuolo” abbia due diversi plurali e quali sfumature di significato li contraddistinguano.

In realtà, è presto detto: il termine al maschile si riferisce più propriamente al lenzuolo senza angoli, dunque a due o più teli semplici usati anche con scopi diversi da quello standard di biancheria da letto. Il plurale femminile, invece, si riferisce all’abbinamento di lenzuolo ad angoli e lenzuolo superiore, ad un corredo, insomma, appaiato in maniera stretta. Per questo si dorme “tra le lenzuola” o le si cambia. 

 

Una parentesi etimologica sul lenzuolo

 

Visto che siamo in argomento, facciamo un passo indietro, fino al mondo latino. Come già saprete, la lingua italiana deriva da quella parlata nell’Antica Roma, di cui è strettissima parente: fino al Medioevo le lenzuola sono state chiamate “linteola” perché erano fatte di lino: la parola linteolum, che significa lenzuolo, è infatti un diminutivo di linteum, aggettivo che significa proprio “fatto di lino”.

Di trasformazione in trasformazione, si è arrivati alla moderna coppia “lenzuolo-lenzuola”, più fedele alla desinenza latina del caso accusativo (corrispondente al nostro complemento oggetto): il plurale in -i, invece, rispetta la regola di base seguita dai nomi maschili come vaso-vasi, quadro-quadri, e si è probabilmente attestato per estensione di questa norma.

Siamo giunti al termine di questa curiosa spiegazione, e vorremmo aggiungere una postilla conclusiva per rassicurare i nostri lettori. Usare i due termini in maniera intercambiabile, va detto, è un errore veniale: l'Accademia della Crusca non interverrà a sanzionarne l’utilizzo indifferenziato. Non troppo severamente, almeno.

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